Giustizia

A proposito di….. trattamento di missione

By Vincenzo MOCCIA 
Ho letto “l’Atto di Sindacato Ispettivo n.4-00667” presentato da BULGARELLI al Ministro della difesa per sapere se fosse a conoscenza della circolare interna, a firma del Sottocapo di Stato maggiore dell’Aeronautica. Tale circolare stabilisce, in primis, la sistemazione in strutture militari, del personale inviato in missione.
Questo problema l’avevo già sollevato ad aprile u.s., in occasione dell’invio a visita straordinaria all’I.M.L. di Roma, in quanto, dopo aver prenotato l’albergo “convenzionato”, mi sono ritrovato, d’imperio, aggregato presso l’aeroporto di Centocelle.
Norme alla mano, ho contestato, a caldo, ricordando al Comandante la gerarchia delle Norme e, quindi, una circolare emanata dallo Stato maggiore non può contrapporsi alla legge; e comunque l’applicazione della circolare non avrebbe, a mio avviso, sollevato dalla responsabilità soggettiva di chi firma il certificato di viaggio che, come è noto, è un ordine e, in quanto tale, va eseguito.
Mentre mi accingevo a preparare un esposto/denuncia contro il Comandante, e rileggendo l’articolo 6 del D.P.R. 255/99 sul trattamento di missione per citarlo, sono stato assalito da un dubbio.
Premesso che il comma 10 del sopraccitato articolo recita: “Restano ferme le altre disposizioni di cui all’art. 3 della legge 21/1991, dell’art. 7 del D.P.R. n. 394/1995 ed all’art. 6 del D.P.R. n. 360/1996.” Mi sono chiesto: “quali sono queste norme”? Nonostante la mia esperienza ho trovato qualche difficoltà a ricercare l’art.3 della legge 21/1991 ma alla fine sono stato premiato; quello che a noi interessa è il comma 7.
Esso recita:
Al personale in trasferta che, nella località di missione non possa consumare i pasti o pernottare per comprovate esigenze di servizio, risultanti dal provvedimento con cui la missione stessa è disposta, compete l’indennità di missione nella misura prevista dal comma 1 per ogni 24 ore di permanenza fuori sede ed in ragione di un ventiquattresimo per ore residuali ai sensi della legge 18 dicembre 1973, n. 836 e successive modificazioni.
L’indennità è ridotta del cinquanta per cento qualora il dipendente in missione è tenuto, a seguito di provvedimento dell’amministrazione, a fruire di vitto e alloggio gratuiti forniti dall’amministrazione medesima.”
Ciò vuol dire che l’Amministrazione ha ragione quando dispone l’aggregazione del personale?
Io dico di No.
l’Atto Ispettivo presentato dal Bulgarelli, pur individuando bene il problema fa riferimento ad un evento che dà la possibilità al Ministro della difesa di dare ragione all’Amministrazione. Infatti, l’interrogazione si riferisce all’Open Day di Pratica di mare. Fermo restando che la struttura alloggiativa deve essere adeguata al grado che riveste il militare, il tipo di missione (preparazione della manifestazione, assistenza continua ai velivoli, vigilanza per l’ordine pubblico ecc.) può dare adito all’amministrazione di disporre l’aggregazione; come pure il personale inviato in missione, in quei reparti impegnati in esercitazione al fine di percepire il Compenso Forfetario d’impiego c.d. C.F.I. In tutte le altre situazioni la circolare non dovrebbe trovare applicazione in quanto non sarebbe giustificata.
Il militare, quindi, può avanzare un esposto/denuncia nei confronti del Comandante che firma il foglio di viaggio. Certo non è gratificante ma è pur sempre un’azione tesa alla tutela della propria dignità senza dover né sborsare soldi per l’azione legale, né di essere preoccupati di una querela da parte del Comandante qualora la magistratura non ravvisasse il reato.
Voglio ricordare anche in questa occasione, che è inutile rivolgersi al cobar, coir e cocer perché questi non hanno strumenti idonei alla tutela del personale.
Diverso sarebbe se la rappresentanza fosse all’esterno dell’Ordinamento Militare.
Infine, il sottoscritto fa presente, che tutta la ratio della documentazione in merito al problema esposto, è stata messa a conoscenza del Dirigente del Servizio Amministrativo del reparto; il quale ha suggerito semplicemente:
“Avete ragione, rivolgetevi all’avvocato!”
Quest’ultimo aspetto ci introduce in un altro argomento che tratteremo prossimamente.
30/10/2006

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.