Associazione

ALLE SIRENE

Il contenuto del comunicato stampa è indirizzato soprattutto a quelle organizzazioni, costituitesi recentemente che, contrarie ai nostri ideali di democrazia e solidarietà, hanno diffamato l’Assodipro e strumentalizzato ogni attività svolta dall’Associazione compresa la manifestazione del 24 febbraio.

Che i risultati della manifestazione/convegno dei cittadini/militari di ASSODIPRO dello scorso 24 febbraio fossero destinati a passare attraverso il giudizio dei tanti interessati alla tematica militare era questione scontata.

Che oggi a successo incassato i detrattori di ieri e gli indifferenti di sempre si affannino a collocarsi nel campo dei …..cari colleghi o degli amici di cordata………bèh….. questa è una questione che fa proprio ridere.

Pensare che ASSODIPRO possa essere tanto sprovveduta da non riconoscere i veri solidali della sua lunga causa è un errore che premia solo la stupidità delle diverse…….volpi da pellicceria.

Novelli amici che in passato si erano prodigati a rappresentare il vuoto incartato della propria efficacia di tutela dei militari, oggi a risultati affermati conclamano una vocazione alla unità di categoria; novelli amici, che ieri diffondevano di ASSODIPRO una immagine di congrega a delinquere in concorso con lobby affaristiche (studi legali) e di affinità ideologica, oggi scopiazzano malamente la nostra tutela dei ricorsi giurisdizionali e sorvolano sulle accusate presunte collateralità politiche che nessuno sciagurato potrà mai dimostrare.

Cari colleghi che ieri si affannavano a spargere timori a scopo di creare disaffezione circa la partecipazione all’evento romano, oggi si professano olimpionicamente pronti all’impegno unitario per nuove comuni battaglie.

Ipocriti ribaltonisti che con la nobile e autentica causa dei militari, dei carabinieri e dei finanzieri non hanno nulla in comune.

Opportunisti di stagione che viaggiano sull’etere mediatico con la stessa leggerezza di un alligatore; venditori di scoop per meschini ricambi di visibilità politica personale; venditori di tanti casi di sofferenza umana usati con la stessa sensibilità che mostra chi accompagna il condannato al patibolo. Pentiti a gettone che pensano di intercettare qualche probabile beneficio politico elettorale in conseguenza dell’ampio consenso e della ritrovata attenzione politica guadagnati dai militari senza tuttavia cedere le armi dei pregiudizi antichi e delle volgarità verso ASSODIPRO, né quelle delle proprie scelte opzionali rispetto allo strumento di tutela dei militari che si ripropongono contenute nelle RR.MM.

Rispetto a tutto ciò ASSODIPRO resta fermamente distinta, distante e in netta antitesi; insomma da queste parti non c’è trippa per gatti né gloria da condividere, né nuove amicizie da festeggiare.

C’è invece un grande lavoro da compiere per il quale la ricerca di oneste convergenze e di comunità di intenti resta una necessità, una scelta strategica e un dovere.

Sappiamo bene che la storia che abbiamo riaperto il 24 febbraio a Roma per contenere quelle pagine di rinnovamento (sindacalizzazione) e di valorizzazione della condizione militare (specificità) che sono le linee maestre della politica di ASSODIPRO, ha bisogno del concorso delle tante diversità che arricchiscono l’esigenza dei cambiamenti (riforme).

Sappiamo distinguere fra la sterile monetizzazione della condizione militare che non è accompagnata da aperture sindacali del comparto, e la ricerca di nuovi equilibri in materia di esercizio dei diritti associativi/sindacali da anteporre ad ogni rivendicazione di carattere economico.

Dentro questa storia non c’è spazio per novelli amici, compagni di passeggiate in tuta ed esperti nell’ingegneria dell’opportunità politica.

Noi saremo laddove il progresso si afferma, il diritto si pratica, la solidarietà si spende; è da questa postazione che ci auguriamo di non assistere, nell’interesse delle istituzioni, della categoria e della democrazia, al ….. “deserto dei tartari”.

Rimini, 17 marzo 2001

ASSODIPRO
Il Comitato Esecutivo Nazionale

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