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Assodipro: il Diritto alla Dignità – linea libera

linealibera.info – Per riconquistare credibilità la politica può percorrere una sola strada, ed è quella che conduce a riconoscere i propri errori con umiltà e coraggio e quindi, in questo caso, ricostituire il Corpo Forestale dello Stato
Corpo Forestale dello Stato

PISTOIA-FIRENZE.

Come appartenente al Corpo Forestale dello Stato ero in servizio in Abruzzo pochi giorni dopo il dramma del terremoto.

Il terremoto che ha colpito la città dell’Aquila è stato un chiaro monito del potere distruttivo dei disastri naturali.

Le scosse che hanno devastato le case, i beni e le vite di così tante persone non potevano essere evitate e in quella sensazione di impotenza, con il nodo alla gola e le lacrime agli occhi ho visto tante persone che senza sosta lavoravano in mezzo alle macerie.

La maggior parte di queste persone appartenevano ai Vigili del Fuoco, che non girovagavano a bordo di moderni SUV e non facevano a gara per star dietro alle telecamere, ma operavano, senza se e senza ma!

Con queste immagini, impresse in modo indelebile nella mia memoria, nell’estate in corso ho visto accusare di scarsa professionalità sugli incendi proprio gli appartenenti a questo Corpo, un attacco gratuito portato avanti da chi non è capace di misurare le parole e le utilizza in modo irrispettoso.

Così, mentre le fiamme divoravano esseri viventi (mediamente, in un ettaro di superficie di bosco, oltre alle preziose specie vegetali  muoiono 5.000.000 di insetti , 400 piccoli mammiferi e 300 uccelli) insieme a centinaia di milioni di euro dei cittadini, è andato in scena il solito teatrino italiano, con scambi di accuse e proclami di chi, all’improvviso, sembrava essersi accorto che, a fianco dei Vigili del fuoco, il Corpo Forestale dello Stato non c’era più. Uno spettacolo triste e intriso di tanta ipocrisia, originato da  una decisione che sta causando e causerà danni irreparabili all’ambiente e che ha umiliato migliaia di persone responsabili di aver difeso l’ambiente con  passione e sacrificio.

Una decisione senza precedenti per un governo di uno Stato democratico che, nello sciogliere il Corpo Forestale dello Stato, ha obbligato quasi 7000 persone a diventare militari, violando, fra l’altro, una delle regole fondamentali sulla quale si basa la libertà dell’individuo il rispetto per la dignità e l’opinione altrui. Chi si è permesso di ignorare, non un opinione qualsiasi, ma la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’ Uomo che stabilisce, per ogni individuo, il diritto alla libera scelta dell’impiego ha commesso un gravissimo errore.

Per riconquistare credibilità la politica può percorrere una sola strada, ed è quella che conduce a riconoscere i propri errori con umiltà e coraggio e quindi, in questo caso, ricostituire il Corpo Forestale dello Stato, il cui affetto e valore per i cittadini è ben rappresentato dalla disarmante semplicità di un bambino:

Foto bambino

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[Alessandro Solucci Resp. U.C. ASSODIPRO Pistoia per la Toscana]

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